Yoga e nuoto, un connubio produttivo.
Yoga e nuoto non sono due discipline che uno penserebbe mai di mettere insieme. Eppure quando una medaglia d'oro Olimpica come Rebecca Soni utilizza lo yoga durante i suoi allenamenti, qualche domanda a me viene da farmela.
Yoga e nuoto: connessione mente-corpo.
Quando la Soni si diplomò al college ebbe più tempo per esplorare le molte opzioni disponibili per l'allenamento a secco. “Ero in un momoento della mia carriera in cui nuotavo con i più grandi. Questo significava che ero esonerata dalla sala pesi del programma collegiale”.
Ella cercò quindi di riempire quel vuoto nei suoi allenamenti. E lo fece inserendo lo yoga.
nonostante Rebecca sapesse dei benefici fisici dello yoga, la principale ragione per cui iniziò furono i benefici psicologici. “Non era per la flessibilità nè per l'allenamento in sé. Principalmente mi serviva in gara l'allenamento mentale che facevo durante le pratiche di yoga. Fare qualcosa che fosse mentalmente "tranquillo”.
Soni fece le prime lezioni in palestra ma i veri benefici li percepì nelle lezioni all'aperto, immerse nella natura. "Mi ricordo" dice Rebecca "che la prima volta provai in una palestra in cui alla classe era dedicato uno spazio minimo. Andava anche bene. Poi iniziai a praticare al parco dove offrivano una lezione di yoga gratuita. E lì ho avuto proprio voglia di praticare regolarmente”.
“Era un'avventura divertente e complementare ai miei allenamenti".
Equilibrio, consapevolezza di sé e scoperta.
Una cosa che Rebecca ama dello yoga è imparare a sfidare i propri limiti e, allo stesso tempo sviluppare consapevolezza di sé. “Credo di poter essere un po' meno competitiva con lo yoga. La competitività può essere fonte di soddisfazioni ma spinge a un continuo mettersi alla prova. Con lo yoga posso esserlo in maniera più equilibrata. Devo costantemente controllare ciò che faccio. Chiedermi "perché sono qui? Su cosa mi sto concentrando? A che cosa penso durante la lezione?".
“Questo è un equilibrio fantastico tra spingermi oltre e sviluppare la capacità di sapere perché e come io lo stia facendo. Soddisfa il mio desiderio di migliorare non solo fisicamente ma anche mentalmente”.
Dopo la fine della sua carriera da nuotatrice lo yoga ha continuato a essere parte della vita di Rebecca. “È diventata la mia principale attività atletica. È il luogo in cui mi spingo fisicamentee mentalmente oltre per fare cose nuove. E adoro la serenità mentale che è necessaria per praticarlo bene”.
Lei adora fare un sacco di stile Vinyasa (parleremo dei benefici dei vari stili per i nuotatori in un prossimo post) “All'incirca un anno e mezzo dopo aver smesso di nuotare sono arrivata a fare una discreta quantità di yoga. Quando facevamo esercizi er aprire petto e spalle riuscivo a raggiungere una flessibilità impensata". E, nota del traduttore, tutti sappiamo che la flessibilità migliora le prestazione di un nuotatore. Interessante a questo proposito è il libro Alllenare forza e flessibilità nei nuotatori di E. Maglischo.
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Pensate che c'è addirittura un sito che si occupa di yoga per nuotatori ed elabora classi specifiche per l'allenamento di chi nuota. È SWIMMING SPECIFIC YOGA .
Leggi l'articolo orginale di Swimswam.