Si nuota meglio da spensierati!
Si nuota meglio da spensierati!
Possiamo impegnarci di più in vasca? Quando possiamo dire di aver investito troppo in noi stessi esagerando con lo stress psicologico? Cerchiamo di essere i nuotatori che vorremmo e magari siamo talmente esagerati con gli obiettivi che iniziamo a pensare che ogni risultato sia troppo poco. Quanto ci metteremo ad esaurirci completamente?
Ogni allenatore sogna di avere nuotatori appassionati e impegnati in quel che fanno. Chi ama il proprio sport vi si dedica completamente, è più costante, più coinvolto e meglio allenabile.
Nonostante questo recenti ricerche indicherebbero che non tutti i tipi di passione hanno buoni effetti.
Mentre un nuotatore può trarre dal suo entusiasmo una gioia e una soddisfazione che produce risultati, un altro potrebbe viverla come un'ossessione e finire per viverla come un limite o addirittura arrivare all'esaurimento.
Passione ossessiva e passione armoniosa
Nel 2003 Robert J. Vallerand, un professore di psicologia all'università di Quebec, Montreal, ha concettualizzato il modello dualistico di passione. Questo modello e le precedenti ricerche mostrano qualcosa di interessante.
Vallerand nota che ci sono due tipi di passioni (due modi di vivere il coinvolgimento in un'attività) ed ognuna con caratteristiche proprie.
La passione ossessiva di solito è contraddistinta da un'incontrollabile desiderio di migliorare qualcosa e di lavorarci su. Questo tipo di inflessibilità e ferrea determinazione viene comunemente vista come una cosa positiva. La cosa che cambia gli equilibri è quando il nuotatore ha una dipendenza emotiva da questi obiettivi.
Una delle domande del questionario Vallerand riassume bene la problematica.
“Il mio umore dipende dal fatto di essere capace a portare a termine questa attività?"
Anche se un allenamento dovesse andare bene l'ossessivo si sentirebbe comunque irritato o anche poco meritevole per non aver fatto di più. In pratica non in grado di staccare l'interruttore e godersi le attività al di fuori della piscina senza sentirsi colpevole o in torto.
La cosa forse più importante è che l'ossessivo trae una grandissima parte della propria identità e autostima dai risultati che ottiene in piscina. Un allenamento andato storto può minare il senso di identità del nuotatore. La dedizione e persistenza con le quali si allenano origina dal desiderio di proteggere il proprio ego e non dall'intrinseca gioia di allenarsi duramente.
Ecco qualche indicatore di passione ossessiva
- La tua autostima è completamente dipendente dai risultati in vasca. Se ti sei allenato bene voli alto con l'umore. Ma se c'è qualcosa che non torna o magari rendi un po' meno non hai pietà nel giudicare te stesso.
- Ti definisci sempre partendo dai risultati che hai come nuotatore. Ti identifichi come nuotatore e nient'altro. Ci dovrebbero essere altre cose in grado di definirti (studente, fratello/sorella, volontario, allenatore, etc.).
- Tu “devi” o “hai bisogno” di allenarti duramente. Quando parli a te stesso che tipo di linguaggio utilizzi? Se utilizzi spesso parole come "devi" "è essenziale che" allora probabilmente stai tendendo al alto ossessivo del vivere il nuoto.
- Ti senti sempre terribilmente sotto pressione quando devi fare le cose in piscina. Siccome un'enorme quantità della tua personalità è legata al nuoto, tendi a metterti una pressione esagerata nel momento della prestazione. Gli allenamenti devono essere fatti in maniera perfetta NON C'È altro modo, nessuna via di mezzo. Come risultato non riesci mai a essere completamente soddisfatto del tuo lavoro in piscina, anche quando va piuttosto bene.
Passione armoniosa
Nonostante sembri i lnome di una boy band degli anni '90 questo tipo di pasisone deriva dal vero piacere di fare una cosa. Un nuotatore sperimenta questa sensazione quando ha il senso di controllo sui propri allenamenti.
L'attività in piscina si bilancia bene con le altre e questo tipo di atleta è in grado di staccare quando non è ad allenarsi. Nonostante questo tipo di atleta non viva l'ossessione per lo sport rimane impegnato e si sforza al massimo perché è coinvolto dalla propria attività.
Questo atleta si dedica ai propri obiettivi sportivi ma la sua identità e autostima non si basa unicamente su quelli.
Ecco qualche indicatore di passione armoniosa
- Non la prendi sul personale quando un allenamento va male. Sai benissimo che a volte anche se dai il massimo le cose non vanno nel modo che vorresti. Nonostante un allenaento andato male ti infastidisca possiamo dire che non ti rovina la giornata.
- Frequentemente nuoti con una meravigliosa fluidità. Sai quei momenti magici in cui tutto sembra fluire naturalmente? Quando l'acqua si piega al tuo volere e sei capace di prestazioni di alto livello senza doverti costringere fino allo sfinimento. Questo è essere fluidi, essere in grado di applicare le proprie capacità fisiche e tecniche così frequentemente da trovarsi spesso in questo stato di grazia.
- Vai agli allenamenti con un atteggiamento positivo. Prendi ogni allenamento come una possibilità concreta di migliorarti. Lo vedi come un equilibrata mistura di gioco e lavoro. Di conseguenza il tuo entusiasmo è al massimo.
Concludendo
Alla fine della giornata quelli che lavorano con passione armoniosa riescono ad ottenere maggiori successi sulla lunga distanza. Questo anche perché evitano pericolosi burnout. È ironico che quando smetti di essere ossessionato da ogni piccolo particolare vedi scendere drasticamente il livello di ansia e aumenti quello dell'andamento prestazionale.
Nonostante io possa anche capire il fascino per la passione ossessiva all'inizio di una stagione (o ciclo di allenamento) utilizzarla come impulso di base della propria attività è molto, molto rischioso.
Le controindicazioni sono troppe per prendere in seria considerazione l'utilizzo della passione ossessiva come forza motrice del tuo nuoto. Cerca invece di scoprire il valore intrinseco di quello che fai in vasca.
(di Olivier Leroy)