Migliorare la partenza dal blocco - parte I
Partenza dal blocco - parte I (di Gary Hall Sr.)
Per la partenza dal blocco quasi tutti i nuotatori oggi usano un piede avanti e l'altro indietro sul blocco. Con l'introduzione del Track Start (la piccola pedanina inclinata nella parte posteriore del blocco) nel 2009 le cose sono cambiate. Indipendentemente dal tipo di blocco l'angolo inclinato è migliore perché aumenta la forza potenziale sprigionata dal piede che lo utilizza. Gli unici nuotatori ai quali non raccomanderei l'utilizzo del Track Start sono quelli che hanno problemi con l'equilibrio. In quel caso tutti e due i piedi avanti è la posizione migliore quando si è sul blocco.
Ci sono due tipi di partenza che puoi fare, con il peso avanti e con il peso indietro (detto anche "a fionda"). Nel "peso avanti" la maggior parte del peso del nuotatore è sul piede anteriore, aggrappato al bordo del blocco. Quando si parte a peso indietro al comando "a posto" il nuotatore sposta la maggior parte del suo peso sul piede posteriore inclinandosi di qualche grado all'indietro. Osservando gli ultimi giochi Olimpici di Rio sembra che i nuotatori siano divisi equamente nell'usare entrambi i tipi di partenza.
Peso in avanti
Vantaggi
- Tempo di reazione più veloce. Ci si stacca più velocemente dal blocco
- Permette a chi ha una gambata veloce a Delfino di entrare in acqua prima
Svantaggi
- Meno forza propulsiva, la quasi totalità di questa è generata dal piede anteriore
Peso all'indietro
Vantaggi
- Maggiore potenza propulsiva (se utilizzati bene braccia e piedi)
- Può aumentare l'energia di spinta sviluppata dal movimento delle braccia accopiandosi con quella derivata dai piedi
Svantaggi
- Tempo di reazione più lento
Con la partenza a peso avanti:
la maggior parte della propulsione viene dal piede anteriore. E siccome il peso del corpo è posizionato in avanti questo è il modo più veloce per staccarsi dal blocco. Il centro della massa corporea è posizionato proprio sopra le mani. Queste ultime tirano verso l'alto aggrappate al bordo frontale del blocco. Da questa posizione è impossibile generare una forza propulsiva significativa con le braccia. È il piede anteriore che contribuisce alla maggior parte della propulsione (in parte contribuisce anche il piede posteriore.
Con la partenza a peso indietro:
è importante che il corpo non scivoli troppo all'indietro, il nuotatore impiegherebbe troppo tempo a staccarsi dal blocco. Bastano pochi gradi di inclinazione per spostare l maggior parte del peso sul piede posteriore. Da questa posizione, con il centro della massa corporea dietro alla linea delle mani, le braccia possono contribuire alla produzione di slancio tirando il corpo in avanti al momento dello start.
La propulsione inizia similtaneamente di braccia e di piede posteriore POI si sposta al piede anteriore mentre il corpo viaggia in avanti. Con questo tipo di partenza ci sono tre possibili fonti di forza propulsiva, piede posteriore, piede anteriore e braccia (mani) mentre nella partenza a peso avanti è solo il piede anteriore che fa la maggior parte del lavoro.
Decidere quale utilizzare tra le due non è facile
Le implicazioni di una scelta o dell'altra non dovrebbero essere, però, valutate dal tempo di reazione nel lasciare il blocco ma piuttosto dal punto in cui il nuotatore riemerge a rompere l'acqua! Quest'ultimo viene influenzato dal tempo che uno ci mette a lasciare il blocco ma anche dalla forza propulsiva (spinta verticale), dall'attrito causato dalla posizione di braccia, gambe e piedi, dalla massa del nuotatore, dalla velocità della battuta di gambe a Delfino e dalla velocità di transizione al momento della rottura.
In generale la partenza a peso avanti può essere preferibile per nuotatori con una battuta di gambe a Delfino eccezionalmente veloce
In generale la partenza a peso avanti può essere preferibile per nuotatori con una gambata a Delfino eccezionalmente veloce, perché gli permetterebbe di entrare prima in acqua.
La partenza a peso indietro dovrebbe essere preferibile per quei nuotatori con grande forza nelle braccia e con una buona elevazione (maggior presenza di muscoli a contrazione veloce). Per annullare lo svantaggio del leggero ritardo in partenza, il nuotatore che utilizza la partenza con peso all'indietro deve trarre vantaggio dalla forza delle bracciae di entrambi i piedi.
Quale piede avanti?
La questione di quale piede vada posizionato avanti è controversa. Per quel che ho potuto vedere di solito i nuotatori mettono avanti il piede che trovano più comodo (sinistro se mancini). Ma ho anche cisto nuotatori eccellenti fare il contrario. La cosa più importante è che il nuotatore sia a suo agio in questa posizione.
Indipendentemente da quale partenza utilizzi, il tuffo dovrebbe incorporare tutti e tre i movimenti di "accoppiamento delle forze" che aumentano la forza propulsiva del tuffo. Questi movimenti sono: il sollevamento della testa, il movimento delle braccia e la spinta verso l'alto della gamba posteriore. L'ammontare dell'energia cinetica in questi tre movimenti può avere grande impatto sull'efficacia del tuffo. Nel post successivo discuteremo di questi tre movimenti e di come massimizzarne l'efficacia.