Decalogo per i genitori dei nuotatori
Dieci regole d'oro per i genitori dei nuotatori
USA/SWIMMING, la federazione americana nuoto, ha diffuso un decalogo per i genitori dei nuotatori, utile a tutti ma sopratutto a chi si avvicina all’attività natatoria agonistica per la prima volta, mondo complesso e articolato, non semplice da comprendere. Ve la riproponiamo come 10 spunti di riflessione così che i genitori possano prendere spunto per migliorare sé stessi e chi sta loro intorno.
Non imporre le tue ambizioni a tuo figlio.
Ricorda che il nuoto è la sua attività. Miglioramenti e progressi dipendono dalle caratteristiche del singolo individuo, quindi non giudicare i progressi di tuo figlio in base al confronto con altri atleti e non criticarlo in base alle tue impressioni.
Sostieni comunque tuo figlio.
L'unica domanda che devi fargli dopo una gara è "ti sei divertito?". Se gare e allenamenti non rappresentano un divertimento, allora tuo figlio non dovrebbe essere costretto a prendervi parte.
Non allenare tuo figlio.
Se interferisci negli allenamenti non fai altro che minare la credibilità dell'allenatore. Il tuo compito è dare amore e sostegno. L'allenatore è responsabile del versante tecnico della preparazione. Non dare suggerimenti sulla tecnica o sulla strategia di gara. Non devi premiare tuo figlio per un buon risultato: ciò serve solo a confonderlo riguardo alle reali motivazioni per praticare questo sport e indebolisce la figura dell'allenatore.
Nel corso di una manifestazione esprimi solo commenti positivi.
Devi essere di incoraggiamento e non devi mai criticare tuo figlio o il suo allenatore. Sanno riconoscere gli sbagli da soli.
Conosci le paure di tuo figlio.
Le nuove esperienze possono essere stressanti. È assolutamente normale che tuo figlio sia impaurito. Non minimizzare le sue paure ma piuttosto confortalo nella convinzione che se il suo allenatore l'ha iscritto a una gara è perché ha dimostrato di essere pronto. Ricorda che il tuo compito è sostenerlo durante tutta la sua esperienza natatoria.
Non criticare gli ufficiali di gara.
Non criticare persone che stanno facendo del proprio meglio senza essere retribuiti in alcun modo.
Rispetta l'allenatore di tuo figlio.
La fiducia reciproca tra allenatore e nuotatore è indispensabile. Contribuisce in maniera determinante al successo di tuo figlio. Non criticare l'allenatore in presenza di tuo figlio ma parlaci direttamente in separata sede così da chiarire i tuoi possibili dubbi.
Sii leale nei confronti della squadra.
Non è saggio che un genitore faccia "saltare" il figlio da un club all'altro. L'acqua del vicino non è necessariamente più blu. Tutti i club hanno i propri problemi, anche quelli che sfornano campioni.
Cambiare continuamente squadra può essere emotivamente difficile. Raramente un atleta migliora in modo significativo dopo un cambio di squadra.
Dai a tuo figlio altri obiettivi oltre alla vittoria.
Molti nuotatori di successo hanno imparato a concentrarsi sull'allenamento e non sui risultati. Dare il massimo di sé stessi indipendentemente dai risultati è molto più importante che vincere. Un campione olimpico diceva "Il mio obiettivo era stabilire un primato del mondo. Beh, l'ho fatto, ma nella stessa gara un altro atleta ha fatto ancora meglio. Questo mi rende un fallito? Per niente: vado fiero di quella gara".
Non aspettarti che tuo figlio partecipi alle Olimpiadi.
Ogni 4 anni ci sono circa 50 convocati per i Giochi Olimpici, tra maschi e femmine. La possibilità che tuo figlio un giorno rientri fra i convocati èdi circa lo 0,0002%
Ecco la pubblicazione originale in Decalogo per i genitori su Nuotonline.it